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Vi segnalo questo film perché trovo che stimoli riflessioni importanti sul concetto di benessere del corpo e della mente. La protagonista, Elisabeth Girlbert (Julia Roberts), incarna lo stereotipo della persona moderna sopraffatta da sentimenti di insoddisfazione e malessere. Liz decide di intraprendere un viaggio per riscoprire il senso e la direzione della sua vita. Dopo aver ritrovato il gusto per “le cose buone” in Italia, parte per l’Indonesia per intraprendere un cammino spirituale e ritrovare la fede. Il film è colmo di cliché ma sottolinea delle cose interessanti in termini di qualità della vita, di salute e benessere.
“Mangia”: è un invito alla riscoperta dei sensi, il piacere di prendersi un attimo per assaporare i cibi come metafora per ritagliarsi il tempo di assaporare la vita stessa. La società moderna ci richiede di essere continuamente connessi e sempre più spesso la vita quotidiana si riduce a ricordare il passato per prepararsi al futuro…E il presente?
“Prega”. Non necessariamente meditare è sinonimo di pregare. Per Elisabeth è un’occasione di riprendere il contatto con i propri bisogni e le proprie emozioni. Una pausa necessaria per fare ordine tra le sue priorità e per osservare la direzione che la sua vita sta prendendo. Durante questo viaggio introspettivo, nel film viene sottolineato un aspetto poco conosciuto dalle persone non allenate a osservarsi: la fatica nello “stare con sé stessi”.
In questo spezzone del film Richard incoraggia Elisabeth a “imparare a scegliere i pensieri”. Ma cosa significa? Significa che spesso la nostra mente produce dei pensieri colmi di giudizio verso noi stessi e gli altri: “non sarò mai all’altezza, tanto non sono capace a fare niente, sto sempre qui a piangermi addosso, sono un fallito”. Questi pensieri ci fanno perdere di vista l’obiettivo e aumentano la sofferenza, incastrandoci all’interno di circoli viziosi molto dolorosi e invalidanti. Imparare a scegliere i pensieri è un modo per selezionare quelli che ci sono utili, che ci permettono di funzionare nella nostra vita quotidiana. Un concetto apparentemente così semplice incontra però resistenze e difese costruite negli anni, che rendono difficile scegliere di stare con noi stessi e lavorare su di noi per il nostro benessere. Nonostante le difficoltà però la “soluzione” viene proprio da lì: una volta affrontati se stessi, le proprie paure, i propri giudizi, si può affrontare tutto.
“Ama”. Liz nel viaggio impara soprattutto ad amarsi, con le sue oscillazioni di peso, i suoi errori e i limiti che la caratterizzano. In questo modo si apre alla possibilità di avere una relazione che non avrebbe immaginato essere adatta alla donna in carriera di New York. Guardarsi dentro apre delle finestre su chi siamo, cosa vogliamo e su cosa ci rende felici. Finestre che ci permettono di aumentare la nostra qualità della vita per il solo fatto di essere state aperte.