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Tra corpo & mente

~ Il blog di Rachele Ceschin, Psicologa, Psicoterapeuta e Istruttrice di Mindfulness a Torino.

Tra corpo & mente

Archivi tag: mindfulness

La ricerca della verità

17 martedì Gen 2017

Posted by Rachele Ceschin in Benessere, Mindfulness

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Tag

benessere, mindfulness, stress, verità

psicologia_mindfulness

Per vivere e sopravvivere è necessario assecondare la spinta (innata ed evolutiva) a muoverci verso qualcosa, senza questa spinta ci spegneremmo, senza dubbio. Leggendo articoli, libri divulgativi e parlando con le persone interessate al tema del benessere, mi sono accorta che va sempre più di moda muoversi alla ricerca di qualcosa che dia certezze assolute, un punto stabile su cui costruire il futuro, le relazioni, i progetti, pensando che in quella stabilità esista una sorta di verità inconfutabile.

Per approfondire questo tema mi affido a qualche ricordo che riaffiora alla mia memoria di studentessa. Aristotele descriveva così la ricerca della verità:

“La ricerca della verità sotto un certo aspetto è difficile, mentre sotto un altro è facile. Una prova di ciò sta nel fatto che è impossibile ad un uomo cogliere in modo adeguato la verità, e che è altrettanto impossibile non coglierla del tutto: infatti, se ciascuno può dire qualcosa intorno alla realtà, e se, singolarmente preso, questo contributo aggiunge poco o nulla alla conoscenza della verità, tuttavia, dall’unione di tutti i singoli contributi deriva un risultato considerevole (…) E, fors’anche, poiché vi sono due tipi di difficoltà, la causa della difficoltà della ricerca della verità non sta nelle cose, ma in noi. Infatti, come gli occhi delle nottole si comportano nei confronti della luce del giorno, così anche l’intelligenza che è nella nostra anima si comporta nei confronti delle cose che, per natura loro, sono le più evidenti di tutte.”

Tralasciamo per un attimo tutte le riflessioni sul pensiero Aristotelico e concentriamoci sulla verità: quanta energia investiamo nella ricerca di qualcosa di vero, esterno a noi?

Il punto credo stia proprio nell’illusione che questa verità sia intrinseca alle cose, alle leggi del mondo, alle esperienze che viviamo. Ad esempio, se abbiamo vissuto una situazione spiacevole una volta, siamo portati a pensare che la seconda volta che si ripresenterà sarà dolorosa nello stesso modo nel corpo e nella mente. E questo, se impariamo ad osservare le cose per quello che sono, non è MAI vero.

Che risvolto ha, ad esempio, nella sofferenza?

Devastante, a mio avviso, perché ci assorbe tutte le energie. La capacità della nostra mente viene assorbita nel tentativo di anticipare situazioni che noi abbiamo già sperimentato come dolorose, oppure di ricordare esperienze che hanno “segnato” il nostro cammino, per non viverle più. E quando la mente (che di natura tende ad essere un po’ pigra) scivola in questi circoli viziosi perde l’energia che la spinge alla vita e perde il contatto delle cose così come sono privilegiando ricordi e anticipazioni sulle stesse.
Accorgersi di questo meccanismo significa smettere di interpretare il mondo all’interno di una cornice rigida, fatta di ricordi preconfezionati (spesso costruiti ad hoc dalla nostra mente) e questo non è solo un passo verso la serenità, ne è la chiave.
Imparare ad osservare le cose per quelle che sono è l’unica via per capire veramente quelle cose, quelle persone, quelle situazioni e soprattutto per dare a noi stessi la possibilità di essere qualcosa di più dei nostri ricordi.

Smettiamo di pensare di poter possedere la verità e permettiamoci di vedere con gli occhi ingenui della scoperta il nostro mondo interno e quello che ci circonda.
La verità non è la meta, è qui ed ora, momento dopo momento, sensazione dopo sensazione.

photo credit: aquigabo! Balance via photopin (license)

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Le regole del benessere| 3. Consapevolezza

24 giovedì Lug 2014

Posted by Rachele Ceschin in Benessere, Mindfulness

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Tag

Buddhismo, Consapevolezza, fiducia, mindfulness, sofferenza

Buddha-consapevolezza

La prima consapevolezza, fondamentale e utile, per vivere meglio è:

La vita è sofferenza.

So che può sembrare una visione pessimista e che potrebbe scatenare domande del tipo: allora che vivo a fare? Ma io credo invece che sia un’ottima lente con cui guardare alla vita. Troppo spesso ci incastriamo nell’ideale di felicità: faccio questo perché mi diverte, studio questo perché mi piace, mi innamoro e vivo la favola del principe azzurro. E tutto questo rincorrere la felicità ci espone a un altissimo rischio di sofferenza. Le cose che mi divertono potrebbero finire o non divertirmi più, quello che ho studiato potrebbe non portare a nessun risultato o potrei non essere portato per la professione, l’amore in quanto emozione, viene e va.

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“Tra corpo e mente” parte II

19 giovedì Giu 2014

Posted by Rachele Ceschin in Mindfulness

≈ 1 Commento

Tag

aiuto, benessere, mindfulness, silenzio, zen

Zen-benessere

Eccomi qua.

Sono stata nuovamente in silenzio per qualche giorno e mi è tornata quella sensazione di entusiasmo e voglia di condividere esperienze, storie e un po’ di competenze. Questa volta si è trattato di un ritiro un po’ diverso: pratica zen, silenzio e immobilità. Lo zen è un’altra pratica legata alla tradizione buddhista. Melissa e David sono i due maestri roshi (il più alto grado di insegnanti) che ci hanno guidati in questi giorni, maestri che hanno creato spazio e fiducia tra paure e sofferenza.

Come è stato possibile? Mi chiedo sempre perché l’effetto di questi ritiri abbia un rebound così sonoro e travolgente per tutti i partecipanti. Continua a leggere →

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Il “boom” della Mindfulness

07 venerdì Feb 2014

Posted by Rachele Ceschin in Lo sapevate che..., Mindfulness

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Tag

ansia, mindfulness, moda, stress

mindfulness meditazione

Ho deciso di fare una piccola ricerca perché le citazioni che pubblico nella mia pagina facebook, quelle che parlano di consapevolezza, di meditazione, di lasciare andare, sono quelle che hanno più visibilità. In particolare mi ha colpito la portata di questa citazione di Ray Bradbury:

Imparare a lasciare andare dovrebbe essere appreso ancor prima di imparare ad ottenere. La vita dovrebbe essere toccata, non strangolata. Devi rilassarti, lasciare che a volte accada, e permettere agli altri di fluire con essa

Nel 2013 sono stati scritti moltissimi articoli sulla Mindfulness e vi assicuro che leggerli uno di seguito all’altro mi ha fatto pensare: non staremo esagerando? Possibile che una pratica così semplice come quella di sedersi in modo intenzionale e non giudicante possa avere tutti questi benefici? Continua a leggere →

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La mappa delle emozioni

08 mercoledì Gen 2014

Posted by Rachele Ceschin in Lo sapevate che...

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Tag

corpo, Emozioni, mente, mindfulness

Mi è stato suggerito un articolo molto interessante che ci aiuta a comprendere meglio il nostro corpo quando è attivato da un’emozione.

Un’indagine, fatta da una squadra di scienziati in Finlandia su 700 volontari, ha evidenziato quali parti del corpo vengono coinvolte quando si prova un’emozione. Ai partecipanti sono state fornite due silhouettes e sono stati esposti a stimoli come espressioni facciali, storie, spezzoni di film. In seguito è stato chiesto loro di colorare le regioni del corpo che sentivano più attivate o meno attivate durante l’esposizione.

Lo studio, pubblicato dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è stato condotto dallo psicologo Lauri Nummenmaa della Aalto University e questo è il risultato ottenuto:

emozioni corpo 2

In questa immagine i colori caldi indicano le aree fisiche stimolate, mentre i colori freddi indicano quelle disattivate. Gli intervistati hanno riferito che la felicità e l’amore scatenano attività ovunque, mentre pericolo e paura innescano forti sensazioni nella zona del torace. Abbiamo già parlato di come le emozioni coinvolgano l’intero apparato mente-corpo ma questa esperienza, raccontata da 700 persone, rinforza e da validità a molte teorie.

Come si può vedere felicità e depressione coinvolgono la maggior parte del corpo.

L’autore, commentando le immagini, si rende conto di aver trovato un’ulteriore prova che confermi l’intrinseca connessione tra corpo e mente. Spesso ci immaginiamo il sentimento, l’emozione, come qualcosa che esiste solo nella nostra mente, intrisa di significati. Inoltre, dice Nummenmaa, esiste una specifica associazione tra le differenti emozioni e le aree corporee attivate. Questo dato, statisticamente significativo, ci dice che il corpo potrebbe giocare un ruolo chiave nel nostro modo di vivere la gioia e  la sofferenza, laddove il primato è sempre stato dato all’attività mentale.

Questo significa, inoltre, che è lecito e sempre più consigliato passare dal corpo per entrare in contatto con l’emotività che tanto ci spaventa. Molto probabilmente, questo ci aiuterà a vivere le emozioni alleggerendoci un po’ dal peso del significato personale gli attribuiamo.

Proviamo con un esempio: se chiudiamo gli occhi e pensiamo a una situazione in cui abbiamo provato paura, evocheremo una risposta fisica collegata a delle immagini mentali. Proviamo a lasciar andare le immagini che si sono formate nella nostra testa  concentrarci solo sull’attivazione fisica: tensione al collo e al petto, tachicardia, chiusura dello stomaco, tremolio. Se abbiamo la pazienza di stare con queste sensazioni senza caricarci di altre immagini mentali vedremo che l’attivazione piano piano si attenuerà. Il corpo è davvero una macchina perfetta e non rimane attivato senza motivo quindi, se non è alimentato da pensieri spaventanti, piano piano si quieterà.

Questo approccio alle emozioni, al corpo e alla mente si sposa bene con la prospettiva della mindfulness di cui abbiamo già parlato. Osservare e avere consapevolezza dei propri stati fisici e mentali può quindi essere un modo molto efficace per fare pace con noi stessi e accettarci.

Citando il maestro tibetano Yongey Mingyur Rinpoche:

“Un approccio più costruttivo alle emozioni negative, simile a quando si lavora con i pensieri negativi, è quello di fermare la vostra attenzione sull’emozione in sè piuttosto che sull’oggetto. Solo guardare l’emozione piuttosto che analizzarla intellettualmente. Non provate a mantenerla o bloccarla. Solo osservatela. Quando riuscite a fare questo, l’emozione non sembrerà così grande o potente come lo era inizialmente.”

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Coltivare la consapevolezza per vivere meglio

03 martedì Set 2013

Posted by Rachele Ceschin in Lo sapevate che...

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Tag

accettazione, aiuto, corpo, mindfulness, qualità della vita

mindfulnes

È stato dimostrato che la pratica della mindfulness, consapevolezza o visione profonda, ha effetti sulla rigenerazione delle cellule neuronali e sull’attivazione di alcune aree del cervello particolarmente importanti per la salute mentale e fisica. In un articolo apparso online su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) gli scienziati Yi-Yuan Tang del Texas Tech e Michael Posner della University of Oregon hanno rilevato un miglioramento del tono dell’umore e livelli di neuroplasticità in individui che praticavano una particolare forma di meditazione. Si moltiplicano inoltre in tutto il mondo gli studi clinici per conoscere gli effetti della mindfulness su molti disturbi e malattie. È stato inoltre dimostrato, ad esempio, che per le persone affette da depressione la probabilità di avere una ricaduta è ridotta di almeno la metà.

In collaborazione con il Centro di Salute Psicofisica vi proponiamo un Training sulla consapevolezza, un’occasione per imparare ad osservare i nostri pensieri e il nostro corpo da una nuova prospettiva.

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Mangia Prega Ama?

11 martedì Giu 2013

Posted by Rachele Ceschin in Libri - Film - Musica

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Tag

cibo, Meditazione, mindfulness, salute, sensi, stress

mangia-prega-ama

Vi segnalo questo film perché trovo che stimoli riflessioni importanti sul concetto di benessere del corpo e della mente. La protagonista, Elisabeth Girlbert (Julia Roberts), incarna lo stereotipo della persona moderna sopraffatta da sentimenti di insoddisfazione e malessere. Liz decide di intraprendere un viaggio per riscoprire il senso e la direzione della sua vita. Dopo aver ritrovato il gusto per “le cose buone” in Italia, parte per l’Indonesia per intraprendere un cammino spirituale e ritrovare la fede. Il film è colmo di cliché ma sottolinea delle cose interessanti in termini di qualità della vita, di salute e benessere.

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"Quando la mente è turbata, si produce il molteplice, ma il molteplice scompare quando la mente si acquieta". Aśvaghoṣa, monaco buddista e poeta indiano.

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