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Tra corpo & mente

~ Il blog di Rachele Ceschin, Psicologa, Psicoterapeuta e Istruttrice di Mindfulness a Torino.

Tra corpo & mente

Archivi della categoria: Psico-lessico

Toto Post

30 lunedì Dic 2013

Posted by Rachele Ceschin in Casi clinici, Psico-lessico

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Tag

benessere, cambiamento, Emozioni, fiducia

emozioni-maschera

Siamo arrivati alla lettera Z e devo dire che questi mesi a produrre articoli si sono rivelati molto più interessanti del previsto. Abbiamo parlato di moltissimi argomenti e vi ringrazio per l’incoraggiamento che mi avete dato.

Volevo concludere questo spazio dedicato psico-lessico commentando il post che ha ricevuto maggior visibilità. E’ stata una piacevole sorpresa osservare questo dato perchè credo che dica molto di voi che mi seguite, e dell’essere umano in generale.

Si parla spesso di depressione, di stress, di ansia. La nostra vita ruota intorno al lavoro, al fare. Siamo tutti ansiosi, corriamo di qua e di la, cerchiamo lavoro, sicurezze, quando il mondo intorno a noi cambia e noi non riusciamo a stargli dietro. Ma non è necessariamente di un lavoro che le persone hanno bisogno, non è di sapere che cos’è la depressione e come si cura. Non è solo sete di conoscenza e neanche necessità di leggere articoli che abbiano basi scientifiche. No. L’articolo che è stato letto e condiviso di più è stato E come Emozione.

Coperti da una corazza di ruoli, di maschere e di etichette, sotto sotto siamo attratti dalla nostra pancia, dalle emozioni che ci dicono chi siamo e di cosa abbiamo bisogno.

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Z come… Zattera

05 giovedì Dic 2013

Posted by Rachele Ceschin in Psico-lessico

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Tag

aiuto, Anoressia, Buddhismo, Passato, rabbia, sofferenza

zattera-rancore

“Il Buddha spiega in altra circostanza questa famosa similitudine in cui il suo insegnamento è paragonato a una zattera, utile per attraversare l’acqua e da non trasportarsi poi sulle spalle: “Bhikkhu, un uomo sta compiendo un viaggio. Arriva davanti a una vasta distesa d’acqua. Dalla sua parte la riva è pericolosa mentre dall’altra è sicura e senza pericolo. Nessuna barca però va verso l’altra riva, che è sicura e senza pericolo, né c’è un ponte per attraversare l’acqua. Egli allora pensa tra sé e sé: “Questa distesa d’acqua è vasta e la riva da questa parte è piena di pericoli, dall’altra parte invece è sicura e senza pericolo. Nessuna barca va verso l’altra riva e non c’è un ponte per attraversare l’acqua. Sarebbe quindi opportuno che raccogliessi erba, legno, rami e foglie per farne una zattera e che per mezzo di questa zattera attraversassi l’acqua per raggiungere l’altra riva, al sicuro, usando mani e piedi come remi”. Ed ecco che quell’uomo, bhikkhu, raccoglie erba, legno, rami e foglie e costruisce una zattera e con questa zattera attraversa l’acqua fino all’altra riva, al sicuro, usando mani e piedi come remi. Raggiunta l’altra riva, egli pensa: “Questa zattera mi è stata di grande aiuto. Grazie ad essa ho attraversato l’acqua fino a questa riva per essere al sicuro, usando mani e piedi come remi. Sarebbe bene che io portassi questa zattera sulla testa o sulla schiena ovunque vada”.
“Che cosa pensate, bhikkhu , se egli agisse in questo modo, agirebbe bene riguardo alla zattera?”. “No, signore.” “In quale modo allora egli agirebbe bene per quel che concerne la zattera? Dopo aver attraversato ed essere andato dall’altra parte, supponete che quell’uomo pensi: “Questa zattera mi è stata di grande aiuto.. Per merito suo ho raggiunto senza pericolo questa riva, usando mani e piedi come remi. Sarebbe bene che io tirassi a secco questa zattera sulla riva o che, pur lasciandola in acqua, la legassi e poi continuassi per la mia strada, quale essa sia.” Se si comportasse in questo modo, quell’uomo agirebbe bene riguardo a quella zattera.”

Queste parole mi colpiscono perché in modo molto semplice spiegano quello che facciamo la maggior parte delle volte: ci carichiamo di ricordi, emozioni, esperienze, pensando che ci saranno utili nel futuro, che un giorno ne avremo bisogno. Questo è vero soprattutto se pensiamo alle cose materiali ma non cambia se estendiamo lo sguardo anche alle relazioni o alle emozioni.

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V come… Violenza

27 mercoledì Nov 2013

Posted by Rachele Ceschin in Casi clinici, Psico-lessico

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Tag

Autostima, sindrome di Stoccolma, sofferenza, violenza, vittima

Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente. (Mahatma Gandhi)

violenza-identitàIl 25 Novembre è stato il giorno dedicato alla violenza sulle donne e visto l’importanza del tema ho pensato di utilizzare questo spazio per parlare di violenza in generale: cos’è, come avviene, come affrontarla.

Nelle diverse spiegazioni del termine “violenza” ritorna sempre il concetto di “atto imposto al fine di raggiungere i propri scopi”: qualcuno che per raggiungere i propri interessi o il proprio piacere (non si tratta quindi di sopravvivenza) sovrasta in modo aggressivo un essere che considera più debole, di meno valore. Significa che un essere umano impone la sua forza e prepotenza su un altro essere della stessa specie, che ritiene più debole, per raggiungere i propri scopi. In realtà c’è qualcosa di naturale in questo comportamento, qualcosa che abbiamo ereditato dall’evoluzione, ma l’essere umano è andato oltre. Gli animali non attaccano mai qualcuno della loro specie se non per difendersi/difendere la loro progenie oppure per stabilire il rango.

Cosa succede nell’essere umano?

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U come… Umore

21 giovedì Nov 2013

Posted by Rachele Ceschin in Disturbi dell'umore, Psico-lessico

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Tag

aiuto, Depressione, Emozioni, Realtà, salute, umore

umore depressione

L’etichetta “disturbi dell’umore” definisce una categoria diagnostica precisa, ma possiamo renderla un po’ meno psichiatrica se pensiamo a tutte le volte che ci siamo detti frasi come “sono proprio di cattivo umore”, “ho l’umore sotto i piedi”, “oggi è proprio una giornata no”. Oppure al contrario: “sono di ottimo umore”, “oggi spaccherei il mondo”, “sono pieno di energia”, “mi sento un gran figo”. Perché si parli di disturbo è necessario che l’entità sia tale da causare alla persona problemi o disfunzioni persistenti o ripetute, oppure disagio marcato, disadattamento alle condizioni ambientali di vita con ripercussioni di varia entità nella vita relazionale e/o lavorativa.

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T come… Trauma

14 giovedì Nov 2013

Posted by Rachele Ceschin in Psico-lessico

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Tag

autonomia, disagio, resilienza, risorse, stress, trauma

trauma feritaEcco cosa dice Wikipedia a proposito del trauma:

“L’evento traumatico può essere di qualsiasi tipo; esso solitamente implica l’esperienza di un senso di impotenza e vulnerabilità a fronte di una minaccia, soggettiva o oggettiva, che può riguardare l’integrità e condizione fisica della persona, il contatto con la morte oppure elementi della realtà da cui dipende il suo senso di sicurezza psicologica.”

Solitamente quando si parla di trauma si pensa all’abuso, la violenza sessuale, il bullismo, la violenza domestica, il lutto, la malattia, gli incidenti, la violenza verbale, fisica o la sua minaccia, altre violazioni o perdite di sicurezze personali. Ma non è tutto, anche l’assistere a questi fatti può costituire un evento traumatico. Non so voi ma la mia sensazione è quella di essere circondata da eventi potenzialmente traumatici.

Ma cosa rende un evento traumatico? Perché alcuni reduci di guerra presentano dei disturbi post traumatici da stress e altri no? Perché un bambino subisce inerme una violenza protratta nel tempo e altri reagiscono?

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S come… Silenzio

07 giovedì Nov 2013

Posted by Rachele Ceschin in Psico-lessico

≈ 1 Commento

Tag

Meditazione, silenzio

silenzio-pausa

L’essere umano è profondamente egoista. Questo giustifica buona parte delle nostre azioni, determinate da una spinta che va oltre il nostro controllo: l’istinto di auto-conservazione. Questa spinta primitiva ha assunto via via confini più ampi, includendo il concetto di benessere. Un aspetto vero e riconosciuto dalla comunità scientifica ma, c’è un MA.

La settimana scorsa ho partecipato ad un ritiro di insight dialogue. Questa pratica si propone di estendere la consapevolezza e la tranquillità della tradizionale meditazione di consapevolezza al momento in cui avviene il contatto interpersonale.

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R come… Rabbia

24 giovedì Ott 2013

Posted by Rachele Ceschin in Psico-lessico

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Tag

disagio, Emozioni, evoluzione, malessere, rabbia, stress

 

rabbia-emozioni

L’emozione della rabbia fa parte del bagaglio che abbiamo ereditato nel corso dell’evoluzione. Alcuni studi neurobiologici hanno infatti evidenziato che durante lo stato di collera si attivano, sia negli uomini sia in altri mammiferi, gli stessi sistemi anatomici e neurochimici.

Abbiamo già parlato di emozioni, del loro valore comunicativo e dell’importanza che hanno nella nostra vita. Tra le emozioni primarie la rabbia è quella percepita come più spiacevole a causa del grado di attivazione vissuto nel corpo: estrema tensione muscolare, profonda irrequietezza e calore diffuso, accelerazione dei battiti cardiaci, aumento della pressione arteriosa, aumento della frequenza degli atti respiratori e della sudorazione.

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Q come… Quoziente intellettivo

17 giovedì Ott 2013

Posted by Rachele Ceschin in Libri - Film - Musica, Psico-lessico

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Tag

Emozioni, empatia, Intelligenza, mente, sviluppo

 Molte persone hanno una specie di bug: credono che l’intelligenza sia un fine. Hanno un’unica idea in testa: essere intelligenti, e questa è una cosa stupidissima. E quando l’intelligenza crede di essere uno scopo, funziona in modo strano: non dimostra la sua esistenza con l’ingegno e la semplicità dei suoi frutti, bensì con l’oscurità della sua espressione. Muriel Barbery

intelligenza-sviluppo

Che cos’è l’intelligenza? Come si misura? E’ possibile che alcuni siano più intelligenti di altri?

Il tema dell’intelligenza è stato dibattuto per molto tempo proprio perché a queste domande non esiste risposta univoca. O forse una risposta c’è e ha a che fare con la complessità della nostra mente.

La definizione sottoscritta da 52 ricercatori nell’articolo “Mainstream Science on Intelligence“ rende bene l’idea della complessità:

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P come… Panico

10 giovedì Ott 2013

Posted by Rachele Ceschin in Disturbi d'ansia, Psico-lessico

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Tag

ansia, evoluzione, panico, sintomi

panico-paura

Gli attacchi di panico sono descritti come un’improvvisa manifestazione di ansia o una rapida escalation di quella solitamente presente: palpitazioni, capogiri, sudorazione, sensazione di soffocamento, tremore, annebbiamento della vista accompagnati da pensieri quali paura di morire, di soffocare etc. L’attacco ha un inizio improvviso, inaspettato, può essere anche notturno, raggiunge rapidamente l’apice (di solito in 10 minuti o meno), ed è spesso accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente e da urgenza di allontanarsi.

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O come… Ossessione

03 giovedì Ott 2013

Posted by Rachele Ceschin in Casi clinici, Disturbi d'ansia, Psico-lessico

≈ 1 Commento

Tag

disagio, Emozioni, Ossessioni

È utile avere un’ossessione: ci distrae. Joan Fuster

ossessione-DOCI pensieri ossessivi caratterizzano numerosi disturbi in psicopatologia. Il Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è quello più rappresentativo ma in realtà quasi tutta sofferenza mentale è carica di pensieri ruminanti, invasivi, intrusivi che non ci permettono più di funzionare nella vita di tutti i giorni.

In questi mesi abbiamo affrontato diversi tipi di organizzazioni di personalità e parlando di ossessioni possiamo trovare un fil rouge che le caratterizza: il pensiero fisso sul cibo e sul peso di una persona che soffre di Anoressia Nervosa, oppure il pensiero costantemente orientato ad evitare luoghi o oggetti ritenuti pericolosi per una persona che soffre di attacchi di panico, o ancora il rimuginio invalidante di una persona che soffre di depressione o demoralizzazione.

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