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Tra corpo & mente

~ Il blog di Rachele Ceschin, Psicologa, Psicoterapeuta e Istruttrice di Mindfulness a Torino.

Tra corpo & mente

Archivi tag: sofferenza

Le regole del benessere | 8. Prendersi meno sul serio

07 martedì Apr 2015

Posted by Rachele Ceschin in Benessere

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Tag

benessere, Buddhismo, risveglio, sofferenza, vita

equilibrio-stabilità

Ci sono alcune situazioni in cui la vita prende una piega troppo seria. Situazioni in cui eventi più grandi di noi ci sovrastano e non ci permettono di vedere le cose dalla giusta prospettiva.

In questi casi può capitare di sentirci incastrati, impotenti, fragili e provare sentimenti di angoscia e tristezza. Se questo accade possiamo fermarci un attimo, ragionare ad alta voce e accorgerci che la sofferenza viene dai pensieri e dalle domande che la nostra mente costruisce. I fatti accaduti in questo periodo potrebbero portarci a chiederci: perché costruirmi con fatica una vita se poi vado in vacanza e mi sparano alle spalle o qualcuno fa cadere un aereo, come faccio a contrastare questa violenza, perché lavorare per il futuro se poi il governo mi frega tutti i soldi,  che senso ha tutto questo dolore, siamo in pericolo e lo è anche la nostra famiglia etc. e naturalmente passa la voglia di fare ogni cosa perché si impadronisce di noi la certezza di non poter controllare tutto questo. Quando ci sentiamo così, inermi, impotenti proviamo a farci la domanda che è stata uno degli insegnamenti più preziosi che io abbia ricevuto nella mia formazione: Non è che mi sto prendendo troppo sul serio? 

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Le regole del benessere| 3. Consapevolezza

24 giovedì Lug 2014

Posted by Rachele Ceschin in Benessere, Mindfulness

≈ 2 commenti

Tag

Buddhismo, Consapevolezza, fiducia, mindfulness, sofferenza

Buddha-consapevolezza

La prima consapevolezza, fondamentale e utile, per vivere meglio è:

La vita è sofferenza.

So che può sembrare una visione pessimista e che potrebbe scatenare domande del tipo: allora che vivo a fare? Ma io credo invece che sia un’ottima lente con cui guardare alla vita. Troppo spesso ci incastriamo nell’ideale di felicità: faccio questo perché mi diverte, studio questo perché mi piace, mi innamoro e vivo la favola del principe azzurro. E tutto questo rincorrere la felicità ci espone a un altissimo rischio di sofferenza. Le cose che mi divertono potrebbero finire o non divertirmi più, quello che ho studiato potrebbe non portare a nessun risultato o potrei non essere portato per la professione, l’amore in quanto emozione, viene e va.

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Le regole del benessere | 2. Accettazione

10 giovedì Lug 2014

Posted by Rachele Ceschin in Benessere

≈ 1 Commento

Tag

accettazione, benessere, Buddhismo, giudizio, sofferenza

accettazione-solitudine

Nel primo punto di questo viaggio verso il benessere abbiamo parlato di curiosità. Avere un’attenzione curiosa significa imparare ad osservarci e conoscerci meglio. Prescindendo da etichette, categorie e giudizi possiamo acquisire una visione più chiara di noi: cosa ci spinge ad agire, verso cosa ci stiamo muovendo, cosa ci blocca e cosa ci provoca sofferenza.

E una volta che abbiamo osservato tutto questo?

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Z come… Zattera

05 giovedì Dic 2013

Posted by Rachele Ceschin in Psico-lessico

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Tag

aiuto, Anoressia, Buddhismo, Passato, rabbia, sofferenza

zattera-rancore

“Il Buddha spiega in altra circostanza questa famosa similitudine in cui il suo insegnamento è paragonato a una zattera, utile per attraversare l’acqua e da non trasportarsi poi sulle spalle: “Bhikkhu, un uomo sta compiendo un viaggio. Arriva davanti a una vasta distesa d’acqua. Dalla sua parte la riva è pericolosa mentre dall’altra è sicura e senza pericolo. Nessuna barca però va verso l’altra riva, che è sicura e senza pericolo, né c’è un ponte per attraversare l’acqua. Egli allora pensa tra sé e sé: “Questa distesa d’acqua è vasta e la riva da questa parte è piena di pericoli, dall’altra parte invece è sicura e senza pericolo. Nessuna barca va verso l’altra riva e non c’è un ponte per attraversare l’acqua. Sarebbe quindi opportuno che raccogliessi erba, legno, rami e foglie per farne una zattera e che per mezzo di questa zattera attraversassi l’acqua per raggiungere l’altra riva, al sicuro, usando mani e piedi come remi”. Ed ecco che quell’uomo, bhikkhu, raccoglie erba, legno, rami e foglie e costruisce una zattera e con questa zattera attraversa l’acqua fino all’altra riva, al sicuro, usando mani e piedi come remi. Raggiunta l’altra riva, egli pensa: “Questa zattera mi è stata di grande aiuto. Grazie ad essa ho attraversato l’acqua fino a questa riva per essere al sicuro, usando mani e piedi come remi. Sarebbe bene che io portassi questa zattera sulla testa o sulla schiena ovunque vada”.
“Che cosa pensate, bhikkhu , se egli agisse in questo modo, agirebbe bene riguardo alla zattera?”. “No, signore.” “In quale modo allora egli agirebbe bene per quel che concerne la zattera? Dopo aver attraversato ed essere andato dall’altra parte, supponete che quell’uomo pensi: “Questa zattera mi è stata di grande aiuto.. Per merito suo ho raggiunto senza pericolo questa riva, usando mani e piedi come remi. Sarebbe bene che io tirassi a secco questa zattera sulla riva o che, pur lasciandola in acqua, la legassi e poi continuassi per la mia strada, quale essa sia.” Se si comportasse in questo modo, quell’uomo agirebbe bene riguardo a quella zattera.”

Queste parole mi colpiscono perché in modo molto semplice spiegano quello che facciamo la maggior parte delle volte: ci carichiamo di ricordi, emozioni, esperienze, pensando che ci saranno utili nel futuro, che un giorno ne avremo bisogno. Questo è vero soprattutto se pensiamo alle cose materiali ma non cambia se estendiamo lo sguardo anche alle relazioni o alle emozioni.

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V come… Violenza

27 mercoledì Nov 2013

Posted by Rachele Ceschin in Casi clinici, Psico-lessico

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Tag

Autostima, sindrome di Stoccolma, sofferenza, violenza, vittima

Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente. (Mahatma Gandhi)

violenza-identitàIl 25 Novembre è stato il giorno dedicato alla violenza sulle donne e visto l’importanza del tema ho pensato di utilizzare questo spazio per parlare di violenza in generale: cos’è, come avviene, come affrontarla.

Nelle diverse spiegazioni del termine “violenza” ritorna sempre il concetto di “atto imposto al fine di raggiungere i propri scopi”: qualcuno che per raggiungere i propri interessi o il proprio piacere (non si tratta quindi di sopravvivenza) sovrasta in modo aggressivo un essere che considera più debole, di meno valore. Significa che un essere umano impone la sua forza e prepotenza su un altro essere della stessa specie, che ritiene più debole, per raggiungere i propri scopi. In realtà c’è qualcosa di naturale in questo comportamento, qualcosa che abbiamo ereditato dall’evoluzione, ma l’essere umano è andato oltre. Gli animali non attaccano mai qualcuno della loro specie se non per difendersi/difendere la loro progenie oppure per stabilire il rango.

Cosa succede nell’essere umano?

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M come… Memoria

19 giovedì Set 2013

Posted by Rachele Ceschin in Libri - Film - Musica, Lo sapevate che..., Psico-lessico

≈ 1 Commento

Tag

adattamento, Emozioni, Memoria, mente, sè, sofferenza

memoria-storia

Come sarebbe la nostra vita senza la memoria? Senza sapere chi siamo, di che gruppo facciamo parte, su chi possiamo contare?

Senza memoria non ci sarebbe dolore ma neanche gioia, non ci sarebbero obiettivi nè  mete da raggiungere.
Non potremmo riconoscerci in nessuna etichetta perché ne costruiremmo di nuove ogni giorno, senza attaccarci ad esse e senza lasciarci condizionare. Ma cosa saremmo? Chi saremmo?

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G come… Giudizio

22 giovedì Ago 2013

Posted by Rachele Ceschin in Casi clinici, Psico-lessico

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Tag

disagio, giudizio, sofferenza

giudizio

A volte siamo molto sensibili al tema del giudizio, tanto che quello che l’altro pensa di noi può diventare una vera e propria definizione di come siamo e delle nostre caratteristiche personali. Se il capo mi dice che sono bravo allora mi sento bravo, se un amico mi dice che sono egoista è perché sono una persona egoista, e così via.

In realtà, il giudizio ci da sempre una doppia informazione e pensare che riguardi solo noi è riduttivo e a volte può essere molto doloroso. Quando una persona esprime un giudizio su di noi, infatti, ci da anche delle informazioni su di sé.

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D come… Demoralizzazione

25 giovedì Lug 2013

Posted by Rachele Ceschin in Disturbi dell'umore, Psico-lessico

≈ 3 commenti

Tag

demoralizzazione, Depressione, disagio, Organizzazione mondiale della sanità, psicologo, sofferenza, terapia

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la depressione è la prima causa di disfunzionalità nei soggetti tra i 14 e i 44 anni di età, precedendo patologie quali le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Ad oggi sembra colpire nel mondo circa 350 milioni di persone, deteriorandone la capacità di lavoro e di relazione. Nella sua forma più grave può portare al suicidio ed è responsabile di quasi un milione morti ogni anno.

Perché sottovalutarla?

Prima ancora di arrivare alla costruzione di un vero e proprio disturbo depressivo è possibile riconoscere diversi sintomi che possono essere classificati all’interno di una categoria più ampia: la demoralizzazione.

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B come… Bulimia

11 giovedì Lug 2013

Posted by Rachele Ceschin in Disturbi del comportamento alimentare, Psico-lessico

≈ 4 commenti

Tag

abbuffata, aiuto, Anoressia, bulimia, cibo, sofferenza, vomito

Quello che è cibo per un uomo, è veleno per un altro. Lucrezio

Bulimia-cibo

La bulimina nervosa come l’anoressia e il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) fa parte della categoria dei disturbi del comportamento alimentare.

Ma che cosa differenzia una personalità bulimica da un’altra persona che episodicamente cerca soddisfazione mangiando dei dolci? Frasi come: “mi mangio un gelato perché me lo merito” oppure “ci vorrebbe proprio un pezzo di cioccolata per tirarmi su il morale” sono frasi di uso comune e sottolineano quanto il cibo venga spesso utilizzato come una ricompensa, una “coccola” che ci permettiamo di tanto in tanto. Continua a leggere →

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Anoressia e sofferenza

09 martedì Lug 2013

Posted by Rachele Ceschin in Disturbi del comportamento alimentare

≈ 1 Commento

Tag

alimentazione, Anoressia, bulimia, cibo, corpo, Disturbi comportamento alimentare, sofferenza

anoressia

L’anoressia rientra in un quadro più ampio dei Disturbi del comportamento alimentare (DCA) dove il cibo assume un significato preciso e la sofferenza si svela attraverso un corpo sempre più fragile e debilitato.

Guardare l’anoressia come a una forma grave di psicopatologia spesso distoglie la nostra attenzione dal vero significato che essa ha nella vita di chi viene incluso in questa diagnosi: l’etichetta della malattia sposta infatti l’attenzione sul sintomo piuttosto che sulla sofferenza che lo causa: la perdita di peso, l’ amenorrea e il rifiuto del cibo sono espressioni manifeste di una grandissima sofferenza latente e spesso impossibile da esprimere.  Continua a leggere →

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"Quando la mente è turbata, si produce il molteplice, ma il molteplice scompare quando la mente si acquieta". Aśvaghoṣa, monaco buddista e poeta indiano.

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