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Quello che è cibo per un uomo, è veleno per un altro. Lucrezio

Bulimia-cibo

La bulimina nervosa come l’anoressia e il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) fa parte della categoria dei disturbi del comportamento alimentare.

Ma che cosa differenzia una personalità bulimica da un’altra persona che episodicamente cerca soddisfazione mangiando dei dolci? Frasi come: “mi mangio un gelato perché me lo merito” oppure “ci vorrebbe proprio un pezzo di cioccolata per tirarmi su il morale” sono frasi di uso comune e sottolineano quanto il cibo venga spesso utilizzato come una ricompensa, una “coccola” che ci permettiamo di tanto in tanto.

Nelle persone che soffrono di bulimia questi pensieri sono pervasisi e inevitabili. La voglia di cibo viene avvertita come un impulso rifiutato e irrefrenabile che ha per conseguenza un comportamento da nascondere, accompagnato da un forte senso di vergogna. La grande sofferenza che ne deriva ha a che fare con il senso di inadeguatezza, di discontrollo sulla propria vita, di perdita del valore personale. Il caso di Sara è esplicativo proprio di queste sensazioni di vuoto e di insoddisfazione che accompagnano chi soffre di Bulimia Nervosa.

La nota più delicata è che la bulimia viene considerata meno grave dell’anoressia nervosa perché ha una sintomatologia meno eclatante: spesso infatti il soggetto è normo peso e le condizioni mediche sembrano apparentemente meno rischiose per la sua vita. Non bisogna dimenticare però che, dietro questa apparenza, si celano una grandissima sofferenza e dei pensieri depressivi che possono essere pericolosi proprio perché nascosti. Spesso i pazienti raccontano di quanto avrebbero voluto essere fermati, essere compresi o anche semplicemente essere visti nella loro sofferenza.

L’approccio terapeutico costruttivista situa anoressia, bulimia e obesità lungo un unico continuum, dal momento che questi disturbi presentano, nella maggior parte dei casi, un’origine simile. E’ frequente infatti che in seguito ad una remissione della sintomatologia restrittiva (dieta ferrea) il paziente cominci a fare delle abbuffate e viceversa. E’ importante comprendere il senso del sintomo alimentare e delle finalità dei comportamenti che sia il digiuno o le abbuffate, il vomito o l’iper-attività fisica, il calcolo infinitesimale delle calorie o l’abuso di lassativi e diuretici. Ed diventa quindi altrettanto importante guardare oltre il sintomo, che si tratti di anoressia o bulimia quello che è necessario comprendere è che si tratta di un essere umano incastrato da una sofferenza talmente grande da non permettergli di trovare da solo le risorse per farvi fronte.

Photo credit: Topeka & Shawnee County Public Library / Foter / CC BY-NC-SA