“Sto male, non riesco ad avere una relazione soddisfacente, mi sveglio tutte le mattine con l’angoscia, la mia vita non ha senso, nessuno capisce le mie difficoltà, l’ambiente lavorativo è troppo faticoso, mi sento incastrato in una vita che mi fa soffrire.”
Questi sono racconti che si sentono molto frequentemente ma sempre più spesso emerge una sorta di rassegnazione all’insoddisfazione e alla sofferenza. Perché non chiedere aiuto?
Per alcuni di noi non è assolutamente scontato chiederlo, siamo cresciuti in una società che ci ha incoraggiati a pensare a noi stessi senza contare su altre persone. In realtà l’essere umano è prevalentemente un animale sociale e utilizza le risorse del branco quando l’obiettivo da raggiungere è troppo difficile perché ci possa arrivare da solo. Secondo la teoria evoluzionista l’uomo è infatti dotato di un corredo comportamentale innato rappresentato da cinque Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI) che regolano l’interazione sociale con gli individui della stessa specie, e si attivano per raggiungere un determinato scopo relazionale. Ora rimane da stabilire per che cosa vale la pena chiedere aiuto al giorno d’oggi.
Molto spesso i pazienti arrivano in prima visita quando il disagio è ormai troppo “visibile” da non riuscire più a far finta di niente e altrettanto spesso fanno coincidere la sofferenza con la manifestazione sintomatologica. Ad esempio: un paziente che arriva in prima visita descrivendo un attacco di panico spesso associa a questo il suo disagio. Il fatto è che quando il disagio si traduce in un sintomo quello è solo la punta dell’iceberg. Questo paziente infatti molto probabilmente presenterà una storia di vita caratterizzata da ansia generalizzata in diverse aree.
I professionisti che lavorano con la sofferenza mentale: psicologi, psicoterapeuti, psichiatri sanno molto bene quanto la sofferenza, l’angoscia e l’ansia possono essere pervasivi e invalidanti, tanto da diventare il centro del nostro vivere quotidiano. Non c’è bisogno di sviluppare una vera e propria psicopatologia per sentirsi in diritto di chiedere aiuto, soffrire è già un ottimo motivo.
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